A Borghetto sul Mincio per il raduno dei camperisti francofoni

Percorrendo la “Velo 7”, la ciclabile che unisce Capo Nord a Malta, si attraversa anche Borghetto sul Mincio, una frazione del comune di Valeggio inclusa nella lista de “I Borghi più Belli d’Italia. Continua a leggere “A Borghetto sul Mincio per il raduno dei camperisti francofoni”

Cusco

lunedì 1 agosto
Oggi gionata relax ci giriamo la piazza, la cattedrale, e le altre 2 chiese comprese nel biglietto, bighelloniamo per il quartiere di San Blass, facciamo shopping, arriviamo su alla chiesa di San Cristobal dalla quale si ha una bellissima vista su Cuzco e poi cosa più importante dobbiamo capire come muoverci nei prossimi giorni per visitare la valle sacra e arrivare a Machu Picchu.

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Sibayo – Pueblo de piedra

Martedì 26 luglio
All’ufficio turismo di Arequipa un depliant di questo bellissimo paesetto sperso tra le Ande aveva attratto la mia curiosità e mi ero fatta spiegare come si poteva raggiungere.
Ci avevano detto che l’unico modo per arrivarci era con un collettivo da Chivay dato che il paese si trova all’inizio della Valle del Colca, 36 km. a nordest e ci avremo impiegato circa 1 ora.

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Oggi si viaggia VIP

A Paracas con Cruz del Sur

Incomincia con questa tappa il viaggio vero e prorpio attraverso il Perù e la facciamo con i Cruzero della Cruz del Sur. Questi pullman generalmente sono utilizzati per le lunghe percorrenze, ma anche se la tappa è relativamente corta (3 ore e mezza) ho voluto prendere questo tipo di bus sia per la curiosità sia perché mi piaceva l’idea di incominciare bene… e naturalmente ho prenotato i posti VIP con tanto di hostess che ha servito anche il pranzo e ogni tanto passava per vedere se tutto andava bene…

Il viaggio si è svolto attraversando paesaggi desertici seguendo la Panamericana lungo l’oceano, ogni tanto passavamo vicino a qualche sperduta “casa” o  a qualche villaggio che in confronto quelli visti sulle montagne nel sud del Marocco potevano essere Bevery Hills.

Arrivo a Paracas alle 17.30 in perfetto orario, ritiro bagagli e poi via alla ricerca del nuovo ostello che ci ospiterà le prossime 2 notti.

Piazza Mayor by night

Prima di rientrare in ostello nel nostro bel quartiere di Miraflores ritorniamo in Piazza Mayor per vederla illuminata.

Domani andremo  via da Lima e incomincerà il viaggio vero quello che ci porterà fino a Machu Picchu. I 2 giorni passati a Lima ci dovevano servire per abituarci al fuso orario cosa di cui io per l’altro, al contrario di Alberto, non ne ho assolutamente risentito.

Con il pullman della Cruz del Sur incominceremo a percorrere la Panamericana verso sud, la strada che con i suoi  25.750 km corre lungo tutta la costa pacifica del continente americano, e arriveremo a Paracas.

L’altra Lima

la salita al Cerro San Cristobal

Ci sono 2 Lima la prima è quella nobile-turistica del centro e del quartiere di Miraflores piena di sicurity e telecamere dove puoi girare anche di notte con una Nikon al collo, l’altra é la Lima vera, dove vivono 10 milioni di persone, formata da quartieri fatiscenti dove un turista non tenterebbe mai entrare da solo. I due mondi sono separati dal Rio Rimac e collegati da dei ponti. Basta arrivare a metà ponte per vedere la differenza tra classi sociali ed è impressionante… 


Per 10 soles (2,75 euro) prendiamo un bus turistico a due piani per fare un giro di 1 ora e andare a vedere il panorama dal Cerro San Cristobal, un colle alto 400 mt che domina la città. Prima facciamo il giro nella Lima storica con le vie con le sue case coloniali poi attraversiamo il ponte ed entriamo nella Lima povera, nel caos delle macchine, dei camion e dei risho i taxi a 2 posti che mi ricordano tanti i minion…  

Il pullman per arrivare in cima si inerpica per delle stradine strette dove ci passa solo lui, ai lati della strada, a pelo con il pullman, la vita quotidiana si svolge regolarmente. Siamo riusciti a sederci sui posti in alto davanti e sembra che le case e le roccie da un momento all’altro possano venirti adosso, per non parlare degli strapiombi che mano a mano che si sale sono sempre più impressionanti


Dalla cima la vista la vista su Lima è impressionante la città é enorme, peccato la nebbia che non ci lascia mai, anche il cimitero fa impressione è una città nella città 


il cuore di Lima

Oggi si visita Lima partendo dal suo cuore la Piazza d’Armas ora Plaza Mayor con la sua cattedrale, il Palazzo del Governo, i vari edifici coloniali, e un’antica fontana al centro.

La piazza è considerata la culla di Lima, perché è qui Francesco Pizzarro, che è sepolto nella cattedrale, la fondò la città ed è un oasi di tranquillità in mezzo al traffico e al caos che tutto intorno regna sovrano

La cattedrale presenta diversi stili artistici, in quanto è stata costruita in varie epoche, si va perciò dal tardo gotico al Rinascimento.

Alle 12 quando ne usciamo vediamo che nel giardino del Palazzo del Governo si sta effettuando il cambio della guardia.
Oggi è festa nazionale e perciò tutto è ancora più in pompa magna del solito e con la polizia schierata in assetto da sommossa.

Il mare d’inverno a Lima

Al cospetto del Pacifico

Per la prima volta mi sono affacciata sull’oceano Pacifico e non proprio con una giornata idilliaca…
Lima é su una scogliera ad un altitudine di 100 mt sul livello del mare ed é molto più fredda di come dovrebbe essere dal punto di vista geografico. La vicinanza alle Ande e la corrente fredda di Humboldt, proveniente dall’Antartide, che ne lambisce le coste, fa si che si generi un’inversione termica creando una spessa nuvolosità molto bassa (meno di 500 m da terra) la quale impedisce il passaggio della luce diretta del sole.
Per questo motivo da giugno a dicembre il tempo varia da nuvoloso a molto nuvoloso a coperto con nebbia. In tutto l’anno le precipitazioni sono scarsissime e sotto forma di pioviggine (garúa). Oggi è uno di quei rari giorni che oltre a essere coperto, con nebbia pioviggina pure… Si può proprio dire che da queste parti hanno un tempo di m…

Volo San Paulo – Lima

Con un A320 l’ultima tappa, la più sofferta, dopo esserci imbarcati in aereo in orario, siamo decollati con 1 ora e 25 minuti di ritardo.

Il motivo? Non si sa forse il troppo traffico o semplicemente il fatto che ci stiamo avviciniamo al Perù e perciò dobbiamo incominciare ad entrare nell’ordine di idee che il tempo è un concetto relativo. I pullman, i treni partono e arrivano circa alle… Noi siamo agevolati, abituati  ai battelli Actv forse non ce ne accorgeremo più di tanto… ma aspettare cosa non si sa all’interno di un aereo mi ha ricordato tanto l’attesa di 6 ore a Praga aspettando l’ok al decollo mentre la tempesta perfetta si scatenava sull’Italia chiudendo tutti gli aeroporti del nord… un deja-vu…

A un’ora dal decollo arriva un vassoio è l’ennesima colazione, l’ennesimo croissant smollaccioso con formaggio fuso e prosciutto cotto. Continuando a passare fusi orari continuiamo a fare colazioni… per il nostro stomaco sono le 15 per il loro orologio sono le 10…, a Lima adesso sono le 8, mancano ancora 4 ore di volo, chissà forse prima di atterrare ce ne portano un altro… 😂😂

Manca 1 ora al l’atterraggio e sorvoliamo il lago Titicaca  il più esteso bacino d’acqua dolce del Sud America nonché il lago navigabile situato alla maggior altitudine del mondo (3800 mt.) con il sole e il cielo azzurro è un colpo d’occhio eccezionale. 

Fra 15 giorni arriveremo qui, visiteremo le isole galleggianti deli Uros e dormiremo, a casa di una famiglia, sull’isola di Taquile.
Arriviamo in una Lima immersa in una coltre di nubi alle 11.40 (ora locale) le nostre 18.46 dopo 24 ore esatte di viaggio. 

Il volo è stato un po’ agitato con turbolenza ma il viaggio in sè non è stato tanto devastante come si pensava infatti arriviamo a Lima non particolarmente stanchi anzi tranquilli e riposati.

Adesso ci aspetta l’immigrazione, il recupero bagagli e fra circa 1 ora e mezza saremo fuori.

Le cose sono andate meglio del previsto alle 12.40 già fuori dove ormai agro ci aspetta l’autista che in un ora ci porterà al nostro primo ostello.

Volo Madrid – Sao Paulo

Alle 23.35 si decolla. L’aereo un A350 è bello sembrerebbe quasi nuovo ed è anche tecnologico, ogni sedile ha uno schermo incorporato da dove si possono vedere film, ascoltare musica, giocare con videogiochi e seguire la traccia in tempo reale della rotta.

Alle 0.45 quando lasciamo la terra per sorvolare l’oceano ci servono la cena, questa notte si mangia carne al sugo con patate (buona), insalata, formaggino, e il pezzo forte una mousse al cioccolato.

Durante la notte a parte qualche interruzione per muovermi un po’ perché i posti sono un tantino angusti, si riesce a dormire fino alle 8.30.

Alle 4.30 in una delle passeggiate mi accorgo che siamo all’altezza di Dakar il pensiero corre a Damiano… ci riuscirà a raggiungerla?

Alle 8.30 arriva la colazione, ancora 1 ora e mezza e siamo a San Paulo.

Atterriamo alle 5.05 locali (nostre 10.05) volo perfetto, stanchezza zero anzi mai stata così sveglia a quest’ora… ahahahah.

Si riparte per Lima alle 7.40.

Aeroporto Barajas Madrid

Scesi al terminal 4 dovevamo raggiungere il 4S, essendo nello stesso terminal uno pensa cambiamo solo gate… no! Per arrivare al 4S ci sono voluti 25 minuti di cui 10 in metropolitana e il resto tra a piedi e con tapis roulant, per noi è come atterrare a Tessera e arrivare al gate in Piazza San Marco!!! Lo immaginavo grande invece è enorme lungo infinito e su più piani e al gate ci sono anche i giochi per i bambini

Un panino al volo e poi al gate per il prossimo volo

Venezia – Madrid

Decollati con 15 minuti di ritardo volo tranquillo seduta accanto ad un americano che batteva come un forsennato sulla tastiera di un mac… forse un altro blogger come me… chissà.. 

Arriviamo a Madrid alle 21.20, con 10 minuti di anticipo, dopo 2 ore e 15 di volo. Alle 23.35 si riparte per San Paolo del Brasile.

La prima tappa è andata!!!

Lago d’Iseo The floating pears

Cronaca di un giorno di ordinaria follia camminando sulle acque grazie a Christo…

Finalmente due millenni dopo si è capito come ha fatto qualcuno a camminare sull’acqua e chi ce l’ha svelato è proprio un suo omonimo…
Quando arrivi l’entità dell’opera non la capisci nella sua integrità vedi solo che c’è una prima coda e capisci che la giornata sarà lunga… lunga e calda…
Per accedere fai una prima coda e quando ti fermano alle transenne pensi di essere arrivato ma poi, quando le aprono e giri l’angolo, vedi che sotto c’è una seconda coda e non sei arrivato…
In questa terra di mezzo, tra la prima e la seconda coda, ci sono dei chioschi che vendono acqua e cappellini ma il percorso lo fai tutto di corsa perché quelli dietro di te sennò ti fregano…
Non prendi perciò né acqua né capellini, non c’è tempo, nella convinzione che mezzo litro di acqua ti possa bastare e il capellino non serve… c’è il sole si, ma tutti i giorni c’è il sole e non hai il cappellino…
Ignori perciò tutte le segnalazioni che dicono di procurarti acqua e protezioni per il sole e ti immergi nella seconda coda.
Quando finisce anche la seconda coda finalmente sali sulla passerella.
È enorme, una cosa così non ce la saremo mai immaginata.
Percorriamo la prima passerella con molta calma, una foto qua, una lá, un selfie, una foto tutti insieme, il sole batte ma siamo convinti che una volta arrivati su Monteisola il più è fatto… nulla di più sbagliato…
Arriviamo su Monteisola, non compriamo altra acqua e giriamo a sinistra, percorrendo la riva, ci sono alberi fa caldo ma niente di che… continuiamo e vediamo la prossima passerella che si stacca dalla terra per raggiungere, in fondo in fondo in centro al lago, un’isoletta che poi scopriamo essere privata e essere di proprietà della famiglia Beretta.
La passerella gira intorno a tutta l’isola e poi si ricollega alla parte sud di Monteisola.
Uno finché non arriva qui non si rende conto di quanto grande possa essere questa installazione, ci sono centinaia, migliaia di persone sopra al floating pears.
In 4 giorni hannno fatto 270.000 presenze, numeri che per noi a Venezia sono all’ordine del giorno ma che da queste parti non vedono neanche in 10 anni.
Tutto intorno sicurezza ai massimi livelli: polizia, carabinieri, vigili del fuoco, subacquei, croce verde, tutti nei gommoni sotto il sole, a controllare la gente, pronti ad intervenire perché man mano che passano le ore i soccorsi alle persone che accusano malori sono sempre più numerosi e le ambulanze corrono su e giù lungo il periplo di Monteisola.
Da quando abbiamo lasciato il piccolo centro di Monteisola nessun chiosco per l’acqua per tutto il percorso l’unico refrigerio è bagnare nel lago l’asciugamanino che mi sono portata via e trasformato in capello modello Giuditta…
L’soletta di San Paolo che si raggiunge é molto bella è tutta circondata da mura e dentro c’è una villa da sogno, intorno all’isola ovunque gente distesa a terra in cerca dei pochi centimetri di ombra creati dalle mure o sotto a qualche albero, con i piedi nel lago. Acqua da bere niente…
Approfittiamo anche noi ci togliamo le magliette, le immergiamo nell’acqua e le ce le rimettiamo addosso… così si sta un po’ meglio, è l’una, il sole è picco su di noi ma adesso va decisamente meglio!!!!
Riprendiamo l’ultima passerella in direzione di Monteisola bevendo l’ultimo goccio d’acqua ormai calda che ci è rimasta… a Monteisola sicuramente ci sarà qualche chiosco che vende acqua…. e invece NO!!!
Arriviamo sulla terra ferma e la protezione civile c’è ma vende magliette dell’evento… un cartello indica verso sinistra un bar a 800 mt. ma il giro si sviluppa verso destra non verso sinistra… Andare fino al bar vuol dire allungare di 1,6km… e non ci sembra il caso tanto ormai un bar lo troviamo…. e invece NO!!!!
Il primo ed unico bar si materializza dopo un chilometro e mezzo e ovviamente è preso d’assalto da tutti, qui finalmente troviamo acqua, gelati e granite, cioè quello che dopo rivelerá essere il nostro unico pasto della giornata, fa troppo caldo e nessuno ha voglia di mangiare qualcosa di solido…
Dal quel bar in poi fino al centro del paese è tutto un susseguirsi di tendoni con possibilità di mangiare e bere tranquillamente le cose più assurde.
Il centro del paese é suggestivo, Monteisola fa parte dei borghi più belli d’Italia perciò non possiamo perdercelo ci inerpichiamo su per le stradine fino alla chiesa principale dove entriamo per cercare un po’ di refrigerio.
La chiesa è quasi piena, qui il prete non ha mai visto tanta gente all’interno come in questi giorni, evidentemente siamo tutti devoti al fresco…
Saliamo ancora e troviamo un sentiero che si arrampica su per la montagna da lì la vista sulla passerella che collega Sulzano è bellissima ma Paolo non si accontenta e vuole salire fino alla cima per fare le foto dall’alto a tutta l’installazione sia dalla parte di Sulzano sia dalla parte dell’isoletta di San Paolo.
Per arrivare in cima sono 270 m di dislivello… noi lo aspettiamo giù…
Mezz’ora dopo ci troviamo in centro Paolo è riuscito a salire e a fare, noi nel frattempo ci siamo dissetate a spese di un centro commerciale mettendo un mi piace sulla loro pagina facebook.
Ormai é tardi bisogna rientrare e rinunciare al giro in elicottero che ci eravamo ripromessi di fare nel pomeriggio e dopo un po’ di attesa con il nostro bellissimo pullman navetta, con l’aria condizionata, siamo ritornati alla macchina.
É stata proprio una bellissima giornata allegra e divertente con 2 amici stupendi e alla fine anche noi possiamo dire di aver camminato sulle acque…

Malga Coro

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Oggi inizio a scrivere qualcosa  questo sarà il mio primo articolo da Malga Coro.

Alle 11.30 dopo aver stirato per più di un’ora ho deciso che oggi per me avrebbe cucinato qualcun’altro e visto il tempo a dir poco instabile mi é venuta l’ispirazione di Malga Coro… sul Cansiglio dove generalmente piove di suo anche se nel resto d”Italia splende il sole… ma mi ispirava così!!!!

Magari poi se non piove ci sta anche una camminata digestiva.

Arriviamo parcheggiamo sotto la malga e ci sprechiamo in una salita a piedi per una stradina sterrata e finalmente siamo al suo cospetto giusti giusti prima che si scatenino le forze della natura.

Quando arriva l’antispasto capiamo che l’ispirazione era di quelle giuste: sopressa, pancetta formaggi di malga con riccottina fresca e ricotta affumicata… uno meglio dell’altra!!!Segue una pasta e fagioli per Alberto che sembra gradire molto e pastin con formaggio cotto per me, come secondo, in porzioni enormi.

Tutto molto buono e tutto fatto da loro, dal pane morbidissimo che si scioglieva in bocca alla polenta croccante fuori ma morbida dentro.

Anche se fuori ha smesso di piovere fretta non ne abbiamo e per fortuna visto il ragazzo che ci serve…

Aspettiamo fiduciosi che il tempo cambi un po’ e che ci permetta di fare un giretto ma mi sa tanto che…

Infatti dopo aver chiacchierato un po’ con la gestrice, una ragazza simpatica e disponibile che ci racconta della vita in malga, decidiamo di uscire e tornare a casa, non prima di aver indossato pile, piumino (portato tanto per esagerare) e poncio: fuori ci sono 8 gradi e continua a piovere…

Ci tornerei? Sicuramente si ma la prossima volta terrei uno spazio anche per i dolcetti che questa volta non sono riuscita ad assaggiare.

E se piove? Meglio così avrei più tempo per godermi l’ospitalità e le specialità della cucina!

Ah dimenticavo fuori della malga c’è una specie chiosco dove vendono tutti i loro formaggi fatti unicamente con il latte delle loro mucche.